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CardioBreast Dragon Boat Festival

Ottobre Rosa: Pazienti-atlete pagaiano a Roma nell’ultima tappa del CardioBreast Dragon Boat Festival

Per celebrare l’Ottobre Rosa e le possibilità di rinascita dopo la malattia, tre squadre composte da 40 donne operate di cancro al seno si sfideranno amichevolmente nell’ultima tappa del CardioBreast Dragon Boat Festival, che si svolgerà il 15 ottobre al Laghetto del Parco dell’EUR di Roma. Dalle 10 alle 14, spettatori e tifosi avranno inoltre la possibilità di effettuare screening cardiologici gratuiti, grazie al camper e gli specialisti messi a disposizione dell’Istituto Nazionale Ricerche Cardiovascolari che ha promosso l’iniziativa

Roma, 13 ottobre 2022 – Dopo il successo della prima tappa in Darsena a Milano, si concluderà al Laghetto del Parco dell’EUR di Roma, sabato 15 ottobre, il CardioBreast Dragon Boat Festival, l’iniziativa promossa dall’ INRC con la collaborazione della Federazione Italiana Dragon Boat, il patrocinio e la partecipazione della LILT (Lega Italiana per la lotta contro i tumori) e ANDOS (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno), con il contributo incondizionato di Daiichi Sankyo Italia.

Grazie alle sue peculiari caratteristiche, questo sport da anni supporta la ripresa e il benessere psicofisico delle donne che convivono con le conseguenze di un carcinoma mammario, oltre ad essere un’attività fisica ottimale anche per la prevenzione in ambito cardiovascolare. “La federazione italiana Dragon Boat ha il piacere di lavorare con queste atlete dal 2003, e da allora le associazioni di pazienti che si dedicano a questo specifico sport si sono moltiplicate, proprio per la valenza particolare che questa disciplina ha in fase post-operatoria, sia nel recupero fisico, grazie al ruolo che il movimento di remata ha nel riassorbimento del linfedema che si sviluppa di solito a seguito di un’operazione per cancro al seno, sia a livello psicologico e relazionale, in quanto sport di squadra condiviso con donne che hanno vissuto la medesima esperienza“ , commenta il dott. Antonio De Lucia, psicologo-psicoterapeuta e Presidente della Federazione Italiana Dragonboat. “Questo sport, che nel mondo conta centinaia di migliaia di praticanti soprattutto nel mondo anglosassone, nel caso delle pazienti oncologiche operate di tumore al seno, diventa un vero e proprio strumento terapeutico che si aggiunge agli altri, al fine di migliorare la qualità della vita che la malattia ha purtroppo stravolto.”

Sabato 15 ottobre, dalle 10 alle 14, Quaranta atlete operate per cancro al seno e suddivise in tre squadre, remeranno nel Laghetto del Parco dell’EUR, sfidandosi in una gara amichevole di Dragon Boat, al ritmo del caratteristico tamburo. Dopo la gara, le pazienti/atlete si riuniranno per condividere le loro esperienze di vita e sportive, al fine di sensibilizzare il pubblico sui benefici di questa particolare disciplina sportiva che si svolge su lunghe imbarcazioni con poppa e prua che ricordano un dragone. Nel frattempo un camper INRC, promotore dell’iniziativa, sarà a disposizione degli spettatori e dei sostenitori delle atlete, per screening cardiologici gratuiti, con controlli della funzionalità cardiaca, elettrocardiogramma, controllo pressorio ed ecoscopia cardiaca. Per maggiori informazioni visita www.dragonboatfestival.it

Le protagoniste dell’evento saranno le Breast Cancer Paddlers della LILT, insieme alle pagaiatrici di Abbraccio Rosa e ANDOS onlus : “Siamo felici di partecipare a questo Festival perché nonostante il Dragon Boat sia uno sport ufficiale praticato sin dagli anni ’70 in tutto il mondo e i benefici per le donne operate al seno siano ormai appurati da diversi studi scientifici, in Italia è ancora troppo poco conosciuto”, spiega Anna Maria De Cave, Coordinatrice Nazionale Dragon Boat LILT- Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, “eppure rappresenta un efficace fattore di reintegrazione sociale che, attraverso un’attività ludica svolta in un ambiente naturale, consente la condivisione dell’uscita dalla malattia. Dunque diventa cruciale utilizzare questo sport per divulgare un messaggio di speranza per tutte le donne che hanno affrontato momenti difficili, di avvilimento, di paure, e che invece nella pratica di questa disciplina, possono trovare la forza e il coraggio per reagire ed uscire dalla condizione di isolamento per reinserirsi nel tessuto vivo della famiglia, degli affetti, riacquistando fiducia di sé, con una spinta in più alla rinascita”.

ll Dragon Boat è uno sport diffuso in tutto il mondo che si pratica su imbarcazioni lunghe circa 13 metri e larghe 1 metro, che possono ospitare fino a 20 atleti (9 metri e 10 atlete/i nel caso della cosiddetta “Small Boat”).  La disciplina prevede che squadre femminili, maschili o miste remino al ritmo di un tamburino che siede a prua, mentre il timoniere, a poppa, mantiene la rotta con una pagaia lunga circa 3 metri. La competizione tra le varie imbarcazioni avviene su un percorso lungo 200, 500 o 1000 metri, con l’obiettivo di tagliare il traguardo per primi. Questa attività nata in Cina da un’antica leggenda risalente a 2000 anni fa, a metà degli anni Settanta è diventata un vero e proprio sport con un regolamento internazionale, e ha iniziato a diffondersi oltre confine. Nel 1990 è stata fondata l’EDBF (European Dragon Boat Federation) su iniziativa di 12 nazioni, tra cui l’Italia. Tutti possono praticare Dragon Boat, purché ciascuno degli atleti coinvolti sappia nuotare. Non è necessaria una particolare preparazione atletica, dunque può essere praticata sia occasionalmente per divertimento, che a livello amatoriale o agonistico.

Ufficio Stampa
Valeria Carbone Basile Tel: +39 339 1704748
valeria.carbonebasile@gmail.com

A Milano e Roma si rema insieme contro il tumore al seno e le malattie cardiovascolari.

Al Ministero della Salute presentata l’iniziativa dell’INRC con la collaborazione della Federazione Italiana Dragon Boat, il patrocinio e la partecipazione della LILT e ANDOS, con il contributo incondizionato di Daiichi Sankyo Italia.

 Roma-Milano, 13 settembre 2022 – Remare insieme contro il tumore al seno e le malattie cardiovascolari, è questa l’idea che ispira le due tappe del CardioBreast – Dragon Boat Festival, l’evento sportivo promosso dall’ INRC (Istituto Nazionale Ricerche Cardiovascolari) con la collaborazione della Federazione Italiana Dragon Boat, il patrocinio e la partecipazione della LILT (Lega Italiana per la lotta contro i tumori) e ANDOS (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno), con il contributo incondizionato di Daiichi Sankyo Italia.

L’iniziativa nasce per sensibilizzare l’opinione pubblica sui benefici di questa entusiasmante disciplina sportiva che si svolge su lunghe imbarcazioni con poppa e prua che ricordano un dragone, e che grazie alle sue peculiari caratteristiche non solo contribuisce alla prevenzione cardiovascolare, ma da anni supporta la ripresa e il benessere psicofisico delle donne operate al seno a causa di un carcinoma mammario. Il Festival, presentato oggi al Ministero della Salute, si svolgerà a Milano (Darsena, 18 settembre) e a Roma (Laghetto dell’EUR,15 ottobre), e vedrà due squadre femminili composte da queste atlete speciali competere in due gare amichevoli, mentre a riva tifosi e spettatori potranno effettuare screening cardiologici gratuiti, grazie al camper e agli specialisti messi a disposizione dall’INRC. “Promuoviamo questa iniziativa per ribadire l’importanza della prevenzione sia cardiovascolare che oncologica grazie agli screening, così come il ruolo decisivo che svolge l’attività fisica nella prevenzione primaria cardio-oncologica e infine il beneficio che questa porta ai pazienti anche dopo interventi operatori importanti, non solo in ambito cardiovascolare ma anche cardio-oncologico”, spiega il Prof. Francesco Fedele, presidente dell’Istituto Nazionale per le Ricerche Cardiovascolari.

Dragon Boat e tumore al seno

Il Dragon Boat è una disciplina appartenente alla Federazione Italiana Dragon Boat e oggi in tutto il mondo è riconosciuta quale sport di beneficio per la salute psicofisica delle donne sottoposte ad operazione al seno in seguito a una diagnosi di carcinoma mammario, tanto che negli ultimi 25 anni sono nate centinaia di squadre di Breast Cancer Survivors che gareggiano nelle competizioni internazionali.

Secondo studi clinici effettuati a partire dagli anni ‘90 presso il Centro di Medicina Sportiva dell’Università della British Columbia, in Canada, il movimento ritmico della pagaiata, che coinvolge la parte superiore del corpo, offre reali e multipli benefici alle pazienti che affrontano i postumi dell’intervento chirurgico alla mammella.

La ricerca si è soffermata nell’analisi delle reazioni del muscolo scheletrico durante questo tipo di esercizio fisico, dimostrando il rilascio delle miochine, molecole che esercitano i loro effetti sia per via sistemica che locale, modulando la risposta infiammatoria sistemica stimolando la produzione di citochine antinfiammatorie, inibendo la produzione del fattore di necrosi tumorale e limitando i casi di linfedema successivi alla operazione. Tale reazione attenua significativamente alcuni dei sintomi, riduce la sensazione di fatica nello svolgimento delle attività quotidiane e migliora nel complesso la qualità della vita delle pazienti. I benefici, infatti, non si riscontrano solo al livello fisico ma anche psicologico, grazie al lavoro di squadra e cooperazione tra compagne. “La Federazione Italiana Dragon Boat è felice di dare supporto a questo festival, perché sin dal 2003 lavoriamo con donne operate di tumore al seno che praticano questa particolare disciplina sportiva per avere non solo beneficio nella riabilitazione fisica ma anche supporto psicologico, che nasce dal condividere la loro particolare esperienza e fare squadra con chi l’ha vissuta, e dalla spinta a condurre una vita piena e attiva anche dopo il cancro”, commenta il dott. Antonio De Lucia, psicologo-psicoterapeuta e Presidente della Federazione Italiana Dragonboat, “Oggi, diversamente dal passato Il concetto di promozione della salute tiene conto di un approccio biopsicosociale di tipo integrato su diversi livelli di funzionamento della persona, ed in questo la pratica del dragon boat può svolgere un ruolo importante, per questa ragione come Federazione ci impegniamo a supportare queste donne organizzando sia attività agonistiche che eventi promozionali”.

“L’anticipazione diagnostica e le terapie chirurgiche, radioterapiche e farmacologiche hanno consentito di migliorare la quantità di vita della donna, contribuendo a raggiungere una grande percentuale di guarigione, ma da sempre sappiamo che è necessario anche aumentare la qualità della vita in tutti i modi possibili: dal supporto psicologico alla riabilitazione fisica, che si ottiene con il movimento e con l’attività sportiva, senza tralasciare la nutrizione, agendo cioè sullo stile di vita complessivo della donna”, ha dichiarato la dott.ssa Flori De Grassi, Presidente Associazione Nazionale Donne Operate al Seno

Dragon Boat e salute cardiovascolare

 È ormai ampiamente dimostrato che l’attività fisica riveste particolare importanza nella prevenzione cardiovascolare, sia maschile che femminile. Una pratica costante di stimolazione muscolare e movimento fisico porta diretti effetti benefici quali la riduzione della frequenza cardiaca, l’aumento delle dimensioni del cuore, il miglioramento delle capacità del ventricolo sinistro (maggior capacità contrattile complessiva), il miglioramento della qualità e quantità delle coronarie (cioè i vasi arteriosi che portano il sangue nel cuore). L’attività fisica regolare porta ad una riduzione del 40-50% del rischio di cardiopatie, riduce il rischio di diabete mellito e l’ipertensione arteriosa.

Diversi studi scientifici hanno dimostrato che le donne presentano malattie cardiovascolari con un ritardo di almeno 10 anni rispetto agli uomini, e hanno complessivamente meno eventi, ma di tipo più grave Ciò accade perché di solito il loro quadro clinico non è così evidente come quello degli uomini, spesso il dolore caratteristico è assente o localizzato in altra sede, quindi può essere confuso con altre patologie. Inoltre, fino alla menopausa il rischio cardiovascolare nelle donne è minore rispetto agli uomini, perché queste sono aiutate dalla protezione ormonale; tutto ciò concorre ad una minore attenzione alla salute cardiovascolare da parte delle donne e dunque a meno prevenzione.

L’attività fisica esercitata con il Dragon Boat è certamente indicata per il miglioramento del funzionamento del cuore, perché aerobica, cioè a bassa intensità e lunga durata. Questo tipo di esercizio, se ben condotto, consente di migliorare le funzionalità cardiocircolatoria, respiratoria, metabolica ed il tono dell’umore.

Le tappe del Dragon Boat Festival

Il Dragon Boat Festival si svolgerà in due tappe: A Milano, il 18 settembre 2022, a partire dalle ore 16, in Darsena presso l’Associazione Nazionale Marinai d’Italia, e a Roma il 15 ottobre 2022, presso il Laghetto dell’EUR, a partire dalle 10. Il programma prevede l’esibizione con gara amichevole di due squadre femminili di Dragon Boat, un successivo momento di condivisione delle esperienze sportive e di vita delle pazienti oncologiche e infine la premiazione. Per tutta la durata della manifestazione un camper INRC sarà a disposizione degli spettatori per screening cardiologici gratuiti, con controlli della funzionalità cardiaca, elettrocardiogramma e controllo pressorio. Per maggiori informazioni visita www.dragonboatfestival.it

ll Dragon Boat è uno sport diffuso in tutto il mondo che si pratica su imbarcazioni lunghe circa 13 metri e larghe 1 metro, che possono ospitare fino a 20 atleti (9 metri e 10 atlete/i nel caso della cosiddetta “Small Boat”). La disciplina prevede che squadre femminili, maschili o miste remino al ritmo di un tamburino che siede a prua, mentre il timoniere, a poppa, mantiene la rotta con una pagaia lungo circa 3 metri. La competizione tra le varie imbarcazioni avviene su un percorso lungo 200, 500 o 1000 metri, con l’obiettivo di tagliare il traguardo per primi. Questa attività nata in Cina da un’antica leggenda risalente a 2000 anni fa, a metà degli anni Settanta è diventata un vero e proprio sport con un regolamento internazionale, e ha iniziato a diffondersi oltre confine. Nel 1990 è stata fondata l’EDBF (European Dragon Boat Federation) su iniziativa di 12 nazioni, tra cui l’Italia. Tutti possono praticare Dragon Boat, purché ciascuno degli atleti coinvolti sappia nuotare. Non è necessaria una particolare preparazione atletica, dunque può essere praticata sia occasionalmente per divertimento, che a livello amatoriale o agonistico.

 

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Valeria Carbone Basile Tel: +39 339 1704748
valeria.carbonebasile@gmail.com